La Panamericana è la strada più lunga del mondo. Attraversa quasi tutto il continente americano dall’Alaska, nell’estremo Nord, attraverso il Canada, gli Stati Uniti e il Messico, per proseguire nella costa occidentale del Sudamerica attraverso il Perù fino a Santiago del Cile e poi all’estremo Sud, fino alla Terra del Fuoco in Argentina per più di 25.000 chilometri.
Per raggiungere Paracas e Nazca, partendo da Lima, bisogna percorrerne un tratto lungo la costa desertica del pacifico. A bordo della 4x4 di Perù responsabile ci lasciamo alle spalle il cielo grigio e la foschia della capitale e cominciamo il nostro viaggio, attenti a catturare ogni dettaglio del paesaggio desolato ed affascinante che ci corre incontro. Guido, al volante, inizia a raccontarci come si vive in questo paese e noi lo sollecitiamo con mille domande; ci precede la 4x4 di Paul che accompagna una famiglia di Asti con la quale condivideremo le prime due tappe del viaggio in Perù.
Al chilometro 51,7 Paul e Guido si fermano in uno strano autogrill....si chiama "Tambo rural". Una fila di forni a legna sfornano senza sosta panzerotti farciti, focaccette, panini. Il profumo è invitante e non lascia scampo per cui decidiamo di assaggiare un pan relleno con aceituna e un pan cabanossi con jamon. A sorpresa Paul tira fuori dal bagagliaio una moka e ci fa un vero caffè all'italiana (ne seguiranno altri nel corso del viaggio!), magnifica colazione!!
Le sorprese non finiscono qui! Il giorno dopo siamo di nuovo sulla Panamericana dopo una magnifica corsa lungo il deserto della Riserva di Paracas. Dobbiamo raggiungere Nazca ma il viaggio è lungo e Guido e Paul non vogliono farci mancare niente. Le 4x4 si fermano al Km 402, c'è una piccola insegna "El Cerdito". Ci inoltriamo in un giardino pieno di manghi e aranci dove troviamo un tavolo apparecchiato per noi. In lontananza una griglia dove sta cuocendo il maialino avvolto in foglie di banana, a fuoco lento per circa 7 ore.
Ci servono caraffe di succhi d'arancia e mango e poi arriva il maialino con le verdure dell'orto e il platano fritto. Mio figlio lo ricorda come uno dei pranzi migliori della sua vita!
Le ultime sorprese ce le riserva ancora Guido, nel tratto di Panamericana che collega Nazca ad Arequipa: da una parte l'oceano, dall'altra il deserto e davanti a noi una fila interminabile di camion che trasportano merci. Improvvisamente vediamo un'oasi incredibilmente popolata di olivi e poi bancarelle, una dietro l'altra, che vendono olio, olive verdi e nere in salamoia. Ci riforniamo per il pranzo. Abbandoniamo il mare e cominciamo a salire verso le Ande, il sole è a picco ed intorno a noi c'è solo deserto ed ancora camion.
Guido ci annuncia che è ora di fare il pic nic!! Abbassa il portellone e imbandisce uno spuntino: olive e tamales!
Il tamal è un piatto della tradizione precolombiana, consiste di un impasto di farina di mais (simile alla nostra polenta) arricchito con carne di maiale o pollo, ma anche con altri ingredienti, ed avvolto in foglie di mais. Viene cotto con diverse modalità: al vapore, alla griglia, sulla brace. Le sue origini sono antichissime: nutriente e facilmente trasportabile pare che fosse largamente usato da tutte le popolazioni della mesoamerica. Durante i millenni ovviamente ha subito molte variazioni ed ancora oggi è uno dei più diffusi cibi di strada. E allora come si può non assaggiarlo?
Grazie Guido e Perù Responsabile!
A presto!
Nessun commento:
Posta un commento