mercoledì 11 febbraio 2015

Quinoa tricolore con verdure invernali e vinaigrette al balsamico

La quinoa tricolore (gialla, rossa, nera) è disponibile ormai in molti supermercati o negozi bio. Scegliete verdure molto colorate (ci sono anche d'inverno: cavolo rosso, bietole rosse e gialle, mais, germogli di barbabietola, cavolfiore violetto, zucca, carote,....) e componete la vostra insalata.
Conditela con una vinaigrette al balsamico o alla senape ed il piatto è pronto.
La quinoa è un alimento quasi completo, particolarmente dotato di proteine poiché contiene tutti gli amminoacidi essenziali (fatto raro nel regno vegetale) e in proporzioni bilanciate. In particolare è ricca di lisina, un amminoacido carente nei cereali più comuni, e contiene fibre e minerali, come potassio, fosforo, magnesio, ferro e zinco. Per il suo buon apporto proteico costituisce l'alimento base delle popolazioni andine e gli Inca chiamano la quinoa «chisiya mama» che in quechua vuol dire «madre di tutti i semi».
Ma la quinoa é un cereale? Non è una graminacea in quanto fa parte della famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci o la barbabietola, ma a tutti gli effetti è un cereale se accettiamo l'odierna definizione del termine, vale a dire: tutte le «piante erbacee che producono frutti i quali, macinati, danno farina da farne pane e altri cibi».
Questo piatto è adatto anche a celiaci (la quinoa non contiene glutine) e a vegani.

domenica 8 febbraio 2015

Un'idea per Carnevale: gnocchi dolci ripieni di confettura (Slivkove Knedle)

Questi gnocchi sono tipici della cucina mitteleuropea. Ce ne sono diverse versioni ed in estate vengono fatti con albicocche e prugne fresche. In questo periodo dobbiamo accontentarci però della confettura di albicocche o susine.


martedì 3 febbraio 2015

Iniziamo il 2015 con il corso di aggiornamento AICI



Tutte a Siena ospitate da "la Cucina di Lella". Si cucina, si assaggia, si prendono appunti, si chiacchiera, ci si scambia ricette, si incoraggiano le aspiranti maestre di cucina che dovranno sostenere tra poco l'esame. E poi, di sera, uno sguardo alla città. Non ci facciamo mancare una visita al Consorzio per acquistare le specialità locali (pici, sugo di cinghiale, salsicce, fiorentine,....) e da un panettiere veramente speciale "Il Magnifico" che ci propone ricciarelli freschissimi di giornata, panforte, ciambelline fritte ancora calde e il Pan Co' Santi, dolce delle campagne senesi tipico della festa novembrina, momento in cui si assaggia il vino novello ed il Vin Santo con il quale viene solitamente servito. Il suo sapore reso un po' piccante dal pepe fornisce un ottimo pretesto per le degustazioni di un buon vino. 

Qui, oltre agli onnipresenti cantucci, ho scoperto i cavallucci, uno dei dolci più antichi di Siena, capostipite della famiglia variegata dei biscotti di farina e miele. La peculiarità del cavalluccio era quella di assumere un sapore piccante con l'aggiunta di pepe nero, anici, noci e zenzero. Il loro nome deriva a quanto pare dalla piccola stampa che i produttori vi apponevano sopra con la rappresentazione di un cavallino. Non a caso i maggiori consumatori di tale dolce erano gli addetti ai cavalli del padrone, stallieri e vetturali che lo accompagnavano con un buon vino genuino, lasciando leccornie più costose e sofisticate come il "Panforte" alla classe ricca.
Per gustare appieno il sapore dei cavallucci occorre assaggiarli freschi, appena fatti. Quando si aprono i cavallucci, mandorle e noci devono "darsi fastidio", devono cioè riempirli abbondantemente ed insaporirli bene. Anche l'anice gioca un ruolo importante: deve essere una tonalità lieve che esalta e non copre gli altri ingredienti. 


Spero che "Il Magnifico" non se ne abbia a male se ho preso a prestito dal suo sito foto e descrizioni dei suoi magnifici dolci senesi. Nessuno avrebbe potuto descriverli con più sapienza e amore.


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