Dopo un viaggio virtuale nelle cucine del Mediterraneo abbiamo concluso il nostro corso di cucina all'UNITER di Arese con la conferenza di Elena Alquati, esperta di prevenzione e cucina macrobiotica, che ci ha parlato di cibo e salute.
L’alimentazione moderna si sta allontanando sempre più dalle reali esigenze fisiologiche dell’uomo e ciò fa aumentare a dismisura l’incidenza di malattie e patologie croniche. Cibi grassi o troppo zuccherati non aiutano a mantenerci in forma, soprattutto in considerazione del fatto che il nostro stile di vita è cambiato e che siamo diventati più sedentari rispetto alle precedenti generazioni.
Via libera allora a legumi, cereali, verdure, olio extra vergine, frutta secca, pesce – mattoni della dieta mediterranea - che, combinati con creatività e sapienza, costituiscono valide alternative per la nostra dieta quotidiana.
Cambiare le nostre abitudini alimentari è possibile. E’ sufficiente rivisitare le buone ricette della nostra tradizione familiare e della cucina mediterranea, una cucina semplice, ricca di sapori e creatività, di principi alimentari che si sono consolidati nel tempo e che sono stati riconfermati dagli studi scientifici di questi ultimi anni.
Serve però acquisire una maggiore consapevolezza dell’impatto che gli alimenti hanno sul nostro metabolismo: le calorie ci dicono poco riguardo alle loro caratteristiche, è più importante conoscere le modalità con cui il nostro organismo reagisce alla loro assunzione o ad una combinazione di essi.
E’ stato dimostrato che un’alta concentrazione di insulina nel sangue è una delle maggiori cause di varie patologie e l’insulina viene prodotta quando aumenta il livello di glucosio nel sangue per cui è bene ridurre le sostanze che provocano questo fenomeno, vale a dire: il saccarosio (il comune zucchero), la farina 00, il latte. Valide alternative possono essere i cereali integrali, i latti vegetali, il malto di riso per dolcificare.
Gli alimenti ricchi di grassi animali infine, come le carni rosse, il burro e i formaggi, ostacolano il funzionamento dell’insulina, nel senso che rendono difficile il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, per cui la glicemia rimane alta ed il pancreas deve produrre ulteriore insulina. Questi cibi quindi dovrebbero essere consumati occasionalmente mentre quotidianamente dovremmo far spazio ai legumi, che forniscono proteine di ottima qualità e contribuiscono a tener basso il colesterolo, alle verdure, ricche di sostanze utili e protettive, all’olio di oliva, al pesce, soprattutto quello azzurro ricco di omega 3, alla frutta.
Qualcuno obietterà che questi alimenti spesso sono contaminati da pesticidi, additivi, sostanze tossiche come il mercurio e via dicendo. E’ vero, ma possiamo cercare di difenderci scegliendo prodotti biologici, mangiando pesci non di allevamento e possibilmente piccoli, controllando attentamente la provenienza delle materie prime. Dobbiamo essere consapevoli che le nostre scelte in campo alimentare possono incidere sulle tecniche di produzione, sulle modalità di approvvigionamento, di lavorazione e di commercializzazione. La notizia di questi giorni è che l'Europa ha appena messo al bando (almeno per due anni) i pesticidi ammazza-api dopo un’imponente protesta popolare.
Torneremo l’anno prossimo con un nuovo corso di cucina per dare il nostro piccolo contributo allo sviluppo di una cultura culinaria in cui piacere della tavola e benessere, creatività e tecnica, innovazione e tradizione s’incontrano in perfetta armonia. Una sfida affascinante per tutti noi!
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